Storia dello Zucchero in Breve

   

Storia dello Zucchero in Breve

Oggi lo diamo per scontato, ma lo zucchero ha alle sue spalle una storia davvero avvincente. Ripercorriamo insieme le tappe principali

Storia dello Zucchero in Breve

Oggi lo diamo per scontato, ma lo zucchero ha alle sue spalle una storia davvero avvincente. Ripercorriamo insieme le tappe principali

Zucchero di canna, zucchero raffinato, zollette, zucchero a velo e dolcificanti: sono tra i protagonisti della nostra alimentazione, primeggiano sulle tavole di tutto il mondo per addolcire cibi e bevande. Non tutti sanno, però, che lo zucchero approda a tutto questo dopo diverse vicende storiche che hanno coinvolto anche nobili condottieri, personaggi importanti ed eventi memorabili.

Origini dello zucchero

I primi a scoprire lo zucchero furono i Polinesiani, che ricavarono una sostanza dolcificante molto simile all’attuale zucchero di canna dalla poba, una sorta di canna da zucchero esportata poi anche in Australia, Cina e India. Questa testimonianza risale addirittura al XIII secolo A.C., ma fonti storiche affermano che coltivazioni simili esistessero anche nelle Americhe Meridionali. I persiani, invece, sotto l’egemonia di Re Dario I nel VII secolo A.C., scoprirono una pianta il cui succo prosciugato produceva cristalli dolci molto resistenti alle intemperie.

Anche Alessandro Magno, il celeberrimo condottiero macedone, dichiarò di aver scoperto in Oriente una sostanza dolcificante molto simile al miele, conosciuto sin dai primi millenni Avanti Cristo.

I primi veri esperti nella produzione di zucchero furono gli Arabi, come per tante altre scoperte esportate nel mondo occidentale. Gli Arabi conoscevano già dal VI secolo A.C. i metodi di estrazione dello zucchero, la cui tecnica viene spiegata in modo esaustivo in un Libro di Agricoltura risalente al XII secolo, scritto dall’agronomo Ibn al-Awwam. L’agronomo illustra il metodo di produzione ponendosi anche come ottimo intermediario tra la cultura araba e le culture latine.

Secondo l’esperto arabo, lo zucchero si ricavava tagliando a pezzi le canne da zucchero ormai mature, per poi pressarle in appositi strumenti. Il succo veniva bollito e lasciato riposare, dopodiché, una volta filtrato, si sottoponeva ad ulteriore ebollizione per poi essere confezionato in vasetti da conservare al buio in attesa di cristallizzazione.

Lo zucchero era un prodotto pregiato per gli occidentali, che usavano definirlo “sale arabo”. Ai tempi delle Crociate riuscirono a portarne cospicue quantità in Europa.

L’esportazione di zucchero in tutto il mondo

Quando Cristoforo Colombo scoprì l’America, oltre ad importare numerosi prodotti agricoli in Europa, esportò nel Nuovo Mondo anche le canne da zucchero, che conobbero floride coltivazioni nei territori appena conquistati. La grande espansione della canna da zucchero si deve soprattutto alla scoperta e conquista di nuovi territori in Africa, oltre che in America.

Alla storia dell’ampia diffusione dello zucchero, tuttavia, si lega anche la triste vicenda dello schiavismo, che indusse molti storici a pensare che se da un lato la produzione di zucchero avesse addolcito la vita degli Europei, dall’altro aveva macchiato di sangue la storia dei popoli di Africa e America.

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Storia dello zucchero: la barbabietola

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Per ottenere zucchero dalle note barbabietole, invece, bisogna aspettare il 1575, quando l’agronomo francese Oliver de Serres, scoprì che sottoponendo la barbabietola comune ad un processo di cottura, si poteva ottenere uno sciroppo dolce, ma la sua scoperta restò nel dimenticatoio per molto tempo.

Solo nell’era Napoleonica si riscoprì l’importanza della scoperta di de Serres: dopo il Blocco Continentale imposto da Napoleone nel 1810, con il quale si vietava l’importazione di prodotti provenienti dall’Inghilterra e dalle sue colonie, il popolo francese ormai abituato al consumo di zucchero reclamava un dolcificante per le proprie pietanze. Fu così che, cercando soluzioni alternative, tornò in auge la barbabietola da zucchero.

Gli studi fondamentali in tal senso vedono la luce in Germania, dapprima con il chimico Andreas Sigismund Marggraf, successivamente con l’allievo Franz Karl Achard, che all’inizio dell’800 aprì il primo zuccherificio in Slesia. Napoleone tenne d’occhio queste brillanti scoperte, incentivandole anche sul territorio francese, così, anche dopo la sua caduta, la produzione della barbabietola continuò a svilupparsi in tutta Europa, accanto a quella di canna da zucchero.

L’abolizione della schiavitù, inoltre, fece salire alle stelle il prezzo dello zucchero di canna, incrementando ancora di più la produzione della barbabietola da zucchero, a prezzi decisamente più abbordabili.

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