Nutrizione dell’Alveare: Come e Quando Farla

   

Nutrizione dell’Alveare: Come e Quando Farla

L’apicoltura necessita di cura e attività particolari, tra queste c’è anche la Nutrizione dell’Alveare. Scopriamo come e quando farla alla perfezione.

Nutrizione dell'Alveare: Come e Quando Farla

L’apicoltura necessita di cura e attività particolari, tra queste c’è anche la Nutrizione dell’Alveare. Scopriamo come e quando farla alla perfezione.

Allevare api è un’arte antica e preziosa, il miele è da sempre un alimento fondamentale sulle nostre tavole. Amatoriale o industriale, per una buona apicoltura bisogna tener conto di tanti fattori, oltre a svolgere attività necessarie utili a produrre ed ottenere miele di qualità.

Una di queste è la Nutrizione dell’Alveare, che serve sia a ricostituire le scorte necessarie fino alla primavera successiva, e si parla di Nutrizione Essenziale, sia per intervenire in situazioni d’emergenza dovute a mutazioni climatiche, oppure per stimolare la produzione di miele, rinforzando l’alveare. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla Nutrizione dell’Alveare.

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Nutrizione dell’alveare: come e quando farla

Per prima cosa è necessario verificare le condizioni dell’alveare, per capire effettivamente se ci sia bisogno di Nutrizione: talvolta potrebbe anche non rivelarsi necessaria. Prima di tutto, è utile sapere che mediamente ogni famiglia di api necessita di circa 2 kg di nettare al mese, tenendo presente anche il periodo in cui le api non potranno procurarsi da sole il cibo. Inoltre, altro fattore importante, è la fascia climatica in cui si trova l’allevamento, che incide fortemente sulla quantità di miele di cui necessitano le api durante la stagione invernale: se per le zone mediterranee possono bastare 8kg di miele, nelle zone di montagna talvolta non ne bastano 16-18 kg.

Ogni apicoltore che si rispetti deve avere a disposizione un ingrediente essenziale per la nutrizione dell’alveare, il cosiddetto Candito, da somministrare preferibilmente quando si prevede un periodo di inattività dell’alveare abbastanza lungo. Un’alternativa potrebbe essere lo sciroppo ottenuto con acqua portata all’ebollizione, aggiungendo successivamente lo zucchero per evitare cristallizzazioni.

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Come vanno somministrati il Candito e lo Sciroppo?

  • Il Candito si può posizionare sul coprifavo dopo aver effettuato un foro di 7-8 cm sulla busta. Attraverso questo foro le api potranno consumare il prodotto. Una volta finita la confezione, per evitare che la plastica vuota schiacci le api rimaste all’interno, può essere utile allargare la plastica con bastoncini di legno che lascino spazio vitale agli animali.
  • Lo sciroppo può essere somministrato attraverso il nutritore presente all’interno del nido, una sorta di diaframma dell’alveare che consente alle api di consumare il prodotto a temperature più idonee, anche a seconda della fascia climatica in cui vi trovate. Anche in questo caso, per evitare che le api muoiano affogate nello sciroppo, posizionate bastoncini di legno ai quali possano appoggiarsi.
  • Nella preparazione dello sciroppo potrebbe essere impiegato anche il miele al posto dello zucchero, ma attenzione agli inconvenienti: un miele di scarsa qualità potrebbe essere veicolo di malattie, oppure potrebbe provocare fenomeni di saccheggio da parte delle altre api, a causa degli aromi eccitanti contenuti nel miele.

Il momento più opportuno per effettuare la nutrizione è, a dispetto delle previsioni, il periodo primaverile, quello in cui si trovano più api nell’alveare. Nel caso in cui le api siano state soggette a cambi di temperatura e stress climatici, sarebbe più opportuno somministrare lo sciroppo, più veloce e più facile da assimilare.

Per quanto riguarda la Nutrizione Stimolante, che serve ad incrementare la produzione di miele, dovrebbe essere effettuata almeno un mese e mezzo prima della fioritura prevista. È consigliabile farla per alveari nomadi, che possono così adattarsi a ciascun ambiente di insediamento, per gli alveari stanziali, invece, è più opportuno lasciarli in armonia con l’ambiente circostante. Anche subito dopo il trattamento anti varroa (un parassita davvero pericoloso per le api) può essere effettuata una Nutrizione stimolante, che possa indurre l’Ape Regina a produrre nuove api operaie approfittando dell’assenza di varroe.

Il risultato? Api più forti capaci di superare l’inverno senza rischiare di essere colpite dalle punture dei parassiti.

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