Vespa Velutina: Il Calabrone Asiatico mette a Rischio le Api

   

Vespa Velutina: Il Calabrone Asiatico mette a Rischio le Api

Gli apicoltori italiani sono in allerta da qualche settimana: la vespa velutina è arrivata nel nostro paese, facendo scattare l’emergenza. Scopriamo i rischi ai quali questo insetto sottopone le nostre api

Vespa Velutina: Il Calabrone Asiatico mette a Rischio le Api

Le regioni del Centro-Nord stanno facendo i conti con un fastidioso invasore che mette a rischio le attività di apicoltura: la vespa velutina è arrivata in Toscana, Liguria e Veneto, con ritrovamenti sparsi anche in altre regioni. I comitati di apicoltori e agricoltori hanno subito lanciato l’allarme, preoccupati per i risvolti che questa invasione potrebbe avere sulle loro attività. La vespa velutina è noto come feroce predatore di api, proviene dall’Asia ed è piuttosto difficile da combattere. Il CREA di Bologna ha indetto una riunione di coordinamento straordinaria per discutere e affrontare il problema, evitando ulteriori danni alle attività economiche.

Vespa velutina: come agisce

La vespa velutina è conosciuta anche come calabrone asiatico, è molto temuta dagli apicoltori per la ferocia con la quale agisce e attacca le api. Il calabrone aspetta che le api tornino al loro alveare, e le attacca in volo. Successivamente riduce il loro corpo in pezzi, portando il torace al proprio nido, in modo da sfamare le larve: il torace delle api, infatti, è più ricco di sostanze nutrienti. I rischi, tuttavia, non si fermano alle sole api, dato che la puntura della vespa velutina può essere molto dannosa, talvolta letale, anche per l’uomo. La prima colonia di vespa velutina si è insediata in Francia nel 2004, causando gravi perdite all’apicoltura locale, si è poi diffusa in Belgio, Germania, Spagna e Portogallo per poi approdare in Italia. I nidi della vespa velutina sono piuttosto difficili da individuare, alcune volte si insediano anche in città e, nel caso in cui fossero individuati, è opportuno far intervenire gli esperti.

Vespa velutina: provvedimenti

La riunione indetta dal CREA di Bologna si è posta l’obiettivo di formare un comitato di coordinamento tra apicoltori e associazioni del settore, specialmente nelle regioni più colpite. Durante l’incontro, sono stati illustrate le caratteristiche e i risultati ottenuti con il “Metodo Z”, sistema ancora in fase sperimentale creato dall’apicoltore Fabrizio Zagni. Tra le idee proposte, inoltre, vi era anche la creazione di una piattaforma di ricerca scientifica unitaria coordinata dalle Università di Firenze e Pisa, con la possibilità di estendere le sperimentazioni anche alle altre regioni. Già dal 2013 sono state avviate attività di bonifica e distruzione dei primi nidi avvistati, una missione che richiede la collaborazione non soltanto di apicoltori ed esperti del settore, ma anche dell’intera collettività e delle autorità. La distruzione dei nidi è il metodo più efficace per combattere la diffusione della vespa velutina, in modo da non consentirne l’espansione e la proliferazione.

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